Battere la pirateria editoriale?

In questi giorni ho a che fare con diversi editori che desiderano entrare nel mondo dell’eBook, ed uno dei problemi più sentiti è la protezione del proprio prodotto editoriale.

La prima cosa che richiedono è “come si applica il DRM?“, al che ho il mio bel daffare per convincerli che il DRM classico, quello Adobe, non è assolutamente efficace.

Come ben sappiamo, il DRM restrittivo in stile Adobe crea innumerevoli problemi agli utenti onesti e viene rimosso con un click da chi è un minimo smaliziato. Ho verificato che al primo problema che gli utenti si ritrovano ad affrontare a causa del DRM, basta loro una semplice ricerca sui forum e subito vengono a conoscenza di come rimuovere quello che non esito a definire un inutile fastidio.

Il DRM, oltre a non arginare minimamente il fenomeno pirateria, è un incentivo alla rimozione di sé stesso. Le procedure che l’utente deve seguire per la fruizione del libro acquistato sono complesse e sovente non vanno a buon fine, specialmente se l’utente è alle prime armi.

Molto meglio utilizzare un Watermark, che non creando il minimo problema all’utente, non esiste motivo per rimuoverlo (anche perché la rimozione del watermark è un’operazione lunga, faticosa e di riuscita mai certa)
Che gli editori ricordino: la pirateria non va considerata una calamità, ma va pensata alla stregua di un concorrente, e per batterla basta offrire un prodotto migliore del “prodotto” che offre la “concorrenza”.

Quindi le regole per vincere la pirateria sono:

  • Catalogo vastissimo
  • Ottima qualità degli ePub
  • Vasta distribuzione
  • Accessibilità immediata (pochi click per l’acquisto e la fruizione)
  • Nessun DRM restrittivo
  • Prezzo contenuto.

Il prezzo, per l’utente, non è il fattore principale su cui si basa l’acquisto, ma in genere è l’ultimo parametro che viene preso in considerazione. In genere l’utente vuole “tutto e subito“, se cerca un libro lo vuole trovare (vasto catalogo) anche se il titolo cartaceo risulta fuori catalogo. Lo vuole subito (accessibilità), e nel giro del minor tempo possibile lo vuole acquistare e leggere, senza complesse procedure (DRM), rimandi di sito in sito, passaggi attraverso applicazioni dedicate su pc, etc…

E il prezzo, in tutto questo processo di scelta, è l’ultima cosa che l’utente guarda. Ma anche se non è il fattore principale, può comunque essere un fattore frenante, nel caso il prezzo sia percepito come spropositato rispetto al valore del contenuto.

In genere i prezzi sono percepiti come eccessivi se superano i 9,99 €, due cifre per un libro privo di supporto cartaceo sono troppi (fatte ovviamente le dovute eccezioni). Un libro che si attesta intorno alla metà del cartaceo è visto come un acquisto conveniente, i prezzi intorno ai 5 € sono in genere apprezzati. Ma un utente compra senza pensarci due volte i libri che sono sotto la soglia dei tre euro… Anzi, se un libro appartenente ad una collana costa, supponiamo, 0,99 €, l’utente è invogliato a comprarsi l’intera collana a scatola chiusa…

Ancora una osservazione riguardo ai prezzi: è comprensibile che la novità, così come accade nel cartaceo, costi un po’ di più, e l’utente che vuole leggere subito il bestseller del suo autore preferito è disposto a pagare anche più di 15 euro per un eBook. Ma una volta che la novità è passata, che in libreria si trova la riedizione economica, bisogna abbassare di conseguenza anche il prezzo dell’eBook, per evitare quel paradosso, fin troppo frequente, della versione digitale che costa più dell’equivalente cartaceo.

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