“A mille ce n’è
nel mio cuore di fiabe da narrar.
Venite con me
nel mio mondo fatato per sognar…
Non serve l’ombrello,
il cappottino rosso o la cartella bella
per venire con me…
Basta un po’ di fantasia e di bontà.”
Chi ha la mia età (ma anche meno), forse si ricorda queste parole ed anche la musica… Si tratta delle famose Fiabe Sonore edite da Fratelli Fabbri Editori, la cui prima uscita risale alla fine del 1966.
A quell’epoca ero pochenne, ma già curioso ed affascinato da tutto ciò che era meccanico e tecnologico. Poteva essere l’estate del 1968, ed ero in vacanza da mia nonna Angela, a Milano. Ricordo che giocavo con altri bambini nel cortile, un enorme (almeno così ricordo) spiazzo asfaltato sotto il quale stavano i box delle auto ed i fondi del palazzo.
Proprio in uno di questi fondi stava una tipografia (o forse era una legatoria?) e dal cortile sentivo sferragliare le macchine. La curiosità era troppa, e scesi nei fondi per vedere queste macchine. Non ricordo come fu, ma mi ritrovai invitato in quel meraviglioso luogo dal tipografo (o legatore?) che mi mostrava le macchine. Uno dei ricordi più vividi di quel periodo è la taglierina che rifilava i volumi, e ricordo le montagne di striscioline di carta che erano lo scarto di quella lavorazione. Mi piaceva giocarci, e il tipografo me ne dava a manate.
Ricordo ancora gli odori di inchiostro, di carta, i rumori incessanti ed ipnotici delle macchine che muovevano i fogli, e soprattutto l’immagine di quella lama che precisa e dolce rendeva perfetta la costa di quei volumi…
Ok, direte, ma che c’entra con le Fiabe Sonore? Perché in quella tipografia si producevano proprio quei volumi! Oltre il fascino delle macchine, quindi, c’era per me bambino anche il fascino di veder uscire da quelle lavorazioni dei volumi di fiabe con colori meravigliosi, freschi di stampa, col il 45 giri nell’apposita busta nella copertina.
Nasce forse da lì la mia passione per i libri e per la legatoria? Forse, resta il fatto che ogni tanto quei ricordi mi sovvengono, e mi riprende la voglia di sfogliare quei volumi di fiabe e di ascoltare quei dischi…