Spesso su forum e blog, ma anche sulla stampa più autorevole, noto una grande confusione sugli strumenti ed i formati relativi alla lettura digitale, e ho notato che quasi sempre si fa un uso non del tutto corretto della parola leggere.
Quanto segue l’ho già detto altrove, ma ci tengo a ribadirlo, in quanto a mio giudizio è importante per una miglior comprensione e differenziazione di tutti quei dispositivi dedicati alla lettura.
È uso comune utilizzare la parola Leggere per una molteplicità di operazioni. Si dice leggere un libro, leggere il giornale, leggere un documento, un libro scolastico, ma anche leggere i sottotitoli di un film od una scritta sul muro…
Ma quasi tutte queste operazioni sono ben distinte tra loro. La lettura di un romanzo è un’operazione ben diversa dal leggere le ultime notizie! Per questo, parlando di lettura digitale e non solo, ho iniziato a differenziare i termini.
Lettura, per me, è l’operazione che si compie su un testo lungo, quando si inizia dalla prima pagina e si continua fino alla fine, senza interruzioni che non siano dettate da esigenze non relative alla lettura. Un romanzo si legge.
Consultazione è invece l’operazione di leggere un testo con discontinuità, selezionando le parti di nostro interesse e trascurando quelle a nostro giudizio non interessanti. La consultazione può anche includere una lettura sommaria, ad esempio dei soli titoli. Un giornale, o una pagina web, in genere si consulta.
Studio si può definire quel tipo di attività intermedia tra la lettura e la consultazione, che può includere la lettura ripetuta di parti di testo col fine di memorizzarne il contenuto, o la consultazione di altre parti dello stesso o di altri testi al fine di confrontare e comprendere il contenuto. Un libro di testo, o un articolo scientifico, si studia.
Esistono poi molte altre attività che vengono definiti lettura, ma che non rientrano nelle precedenti mie descrizioni: ad esempio leggere un orario del treno, una pubblicità, una scritta sul muro, ma per queste non ritengo utile trovare una definizione specifica.
Perché mi son preso la briga di fare queste distinzioni? Semplicemente perché, una volta applicate ai dispositivi di lettura digitale, le differenze tra questi tipi di lettura diventa fondamentale.
I lettori di ebook basati su tecnologia e-Ink, ad esempio, sono perfetti per la lettura, in quanto il peso leggero, l’elevata durata delle batterie, lo schermo che non emette radiazioni, consentono una lettura prolungata e riposante anche dopo ore. Di contro, questi dispositivi, avendo uno schermo meccanico, hanno una risposta piuttosto lenta al cambio pagina. Possono essere adatti allo studio, se questo consiste prevalentemente nella lettura, e inoltre molti consentono di annotare il testo.
I tablet, con i loro schermi LCD a colori, sono invece ottimi per la consultazione. Hanno uno schermo tipicamente più grande di un ereader che consente la lettura di pagine ricche di contenuti ed immagini, hanno una pronta risposta nel girare pagina e nel saltare da una parte all’altra del documento. Possono aprire più documenti contemporaneamente, e possono ingrandire in tempo reale porzioni di testo, e spostarsi lungo lo stesso. Di contro, il peso, la scarsa durata delle batterie e la luminosità dello schermo rendono assai stancante l’uso prolungato.
Vedo spesso persone che acquistano ereader per leggere giornali, e altre che comprano un iPad per leggere libri. Per i motivi suddetti, ogni attività, lettura o consultazione, ha uno strumento più adatto, e chi non ne è a conoscenza poi si lamenta, a sproposito, sui forum. Per cui, se volete passare alla lettura digitale, pensate bene se la vostra attività principale sarà quella di lettura o di consultazione…
Luke